Il territorio del Nord e Sud Kivu, situato lungo la sponda occidentale del lago omonimo, è stato teatro dal 1990 di sanguinose guerre, che hanno provocato milioni di morti, miseria dovunque e lo spostamento di intere popolazioni dai loro villaggi verso le periferie delle città più sicure di Goma e Bukavu.
Goma nel Nord Kivu e Bukavu nel Sud Kivu sono diventate il rifugio di famiglie, spesso prive della figura paterna, di orfani, di vedove, di ragazze vittime di violenze inaudite.
Per la propria sopravvivenza e per quella degli orfani, queste vedove e le giovani minorenni responsabili dei loro fratellini, attuano attività di trasporto di merci sulla schiena o sulla testa. Cavalli, asini e camion sono troppo costosi, le strade sono talmente dissestate che non sarebbe possibile percorrerle con un mezzo diverso dai piedi, e così le donne si sono inventate un lavoro, quello di trasportare i carichi pesanti, dalla manioca alle banane, dalla canna da zucchero al carbone, dalla sabbia alla legna da ardere.
Ogni donna trasporta centinaia di chilogrammi di merci a settimana. Non ci sono pause per i pasti o valutazioni sulla salute o la sicurezza, nessuna di loro si lamenta per la stanchezza, ma tutte abbozzano un sorriso quando incassano 1 o 2 dollari a fine giornata per sfamare i figli. Il prezzo sufficiente per un po’ di farina o di riso.
Questi compensi non sono evidentemente sufficienti per soddisfare i bisogni primari di sopravvivenza. Si tratta semplicemente di uno sfruttamento economico di queste povere donne, che non dispongono di nessuna alternativa valida a questo genere di attività.
Le conseguenze di questa situazione sono diverse e gravi :
Non esistono forme di assistenza, se non quelle volontarie e spontanee di gruppi che si organizzano, per portare qualche sollievo. La storia della scuola "Reina de la paz" di Brigitte e le iniziative per le vedove di Bibiche ne sono meritevoli esempi.